mercoledì 11 marzo 2015

Come nasce una ginnasta: intervista a Martina Rizzelli

Per mesi, ovunque ci sono state critiche nei confronti di una ginnasta.
Ma ovunque, eh.
E allora, siccome io sono squilibrata ho deciso di intervistare questa ginnasta.
Volevo raccontare una storia fighissima del nostro incontro nel bar più figo di una città credibile.
Ma diciamo la verità: non so raccontare le bugie e poi non sarebbe credibile.
Abitiamo a km di distanza.
Quindi questa intervista l'abbiamo fatta a distanza. Io a casa mia e lei a casa sua.
Con tanta pazienza, lei ha atteso che io finissi di cenare e poi siamo partite.
Da brava squilibrata, ho iniziato a riempirla di chiacchiere: il blog, i Mercoledì della Ginnastica e un sacco di altre cose noiose. Al che, giustamente, lei mi ha chiesto:"Ok, ma io che devo fare?
Saggia domanda. Nel mio fiume di parole, mi sono dimenticata di dirle la cosa più importante ovvero che volevo intervistarla.
Grazie al cielo, è stata molto comprensiva con la fan squilibrata di turno e ha compreso che aveva di fronte a se una matta totale.
Martina Rizzelli è una ginnasta della Nazionale Italiana, classe 1998.
Fra due settimane compie 17 anni. E ha all'attivo già un europeo e un mondiale.
E ha vinto un oro agli Eyof. A parallele.
Roba che quando una ginnasta italiana vince una medaglia a parallele ci commuoviamo tutti.


Allora Martina, mi tocca iniziare dalle solite domande che ci fanno a una ginnasta: quando hai iniziato a fare ginnastica? Perché hai iniziato a fare ginnastica?
(povere ginnaste, farebbero prima a tatuarsi la risposta su una mano visto che in qualsiasi caso le prime due domande che gli faranno sono queste)
"Ho iniziato a fare ginnastica all'età di quattro anni e mezzo. Ho iniziato perché facevo salti ovunque e i miei hanno deciso di portarmi in palestra"
(genitori geniali: pensate voi a due genitori che portano la figlia in palestra perché salta ovunque e probabilmente sperano così di evitare danni alla mobilia e se la ritrovano in nazionale).

Cosa si prova ad essere scelta per la Nazionale?
"Allora...
Non è un allora per dirti muoviti a mandarmi le domande. E' un allora per dirti adesso rispondo"
(Probabilmente da brava squilibrata, sto portando Martina alla follia)
"Essere scelta per la Nazionale è una cosa bellissima perché non capita tutti i giorni di essere presa per fare delle gare rappresentando l'Italia all'estero.
Poter indossare la maglia azzurra è sicuramente una grande emozione"
(io ovviamente le credo sulla parola da brava sportiva da divano quale sono)

Cosa si prova a vincere un oro internazionale? 
(A questo punto, aggiungo: "Eyof, ma mi sa che lo sai che l'hai vinto". Il massimo sarebbe stato che mi rispondesse:"no, non lo so" e quel punto avrei capito che mi stava trattando come si fa con i matti, ma per fortuna Martina è molto educata e gentile).
"Vincere l'oro agli Eyof è stata una delle cose più belle che mi sia potuta capitare soprattutto perchè non me lo sarei mai aspettata di poter vincere e soprattutto di poter vincere un oro"

Ma come non te lo aspettavi?
(Noi dal divano lo sapevamo tutti che Martina aveva le possibilità di vincere l'oro, ma mi sta cominciando a venire il dubbio che per chi fa la gara sia un po' diverso. Rimarrò col dubbio, ho dimenticato di chiederglielo)
"Sapevo che avrei potuto fare bene la gara, ma mai mi sarei aspettata di poter vincere"
(Dai Martina, visto che in fondo lo sapevi pure tu?)

C'è ansia prima di salire su un attrezzo in una gara importante come Europei o Mondiali?
E' un'ansia diversa rispetto alla gare nazionali come Serie A o Assoluti?
(Ho cercato di immedesimarmi, ma poi ho capito che se già faccio certi numeri assurdi solo guardando in tv, figuriamoci a salire sull'attrezzo. E poi, parliamoci chiaro, è troppo faticoso).
Si, sicuramente c'è molta ansia sia nelle gare qui in Italia che soprattutto nelle gare all'estero che sono sicuramente molto più importanti!
"Non ho un'ansia diversa quando sto partendo per fare l'esercizio. L'unica cosa diversa è che si hai paura di sbagliare come in tutte le gare, però se sbagli non stai rappresentando solamente la tua squadra, ma stai rappresentando l'Italia e quindi si ha una responsabilità maggiore".
(Posso dire che mi sono quasi commossa? Questo scricciolo di 16 anni che parla di responsabilità nel rappresentare una nazione intera è una delle cose più belle che abbia mai sentito dire).
E poi aggiunge:
"Non so se hai capito perchè è tutto un pò contorto"
(Si Martina, ho capito. E' che sono quasi commossa)
A questo punto è doveroso dire una cosa: Martina Rizzelli ha ricevute tante critiche nell'ultimo anno.
Ma proprio tante. Perchè ha sbagliato agli Europei. E perchè ha commesso qualche errore anche ai Mondiali.
La ginnastica è uno di quegli sport dove la possibilità di sbagliare è altissima.
Dove il lavoro di anni si concentra in un minuto scarso sull'attrezzo.
E, so che non lo avreste mai detto, ma, ebbene si, le ginnaste sono anche esseri umani. Con le loro emozioni, con l'ansia, con la paura, con la responsabilità addosso.
Cioè, lo ammetto, anche io ho avuto qualche dubbio che non fossero proprio umane.
Dai, quando gli vedi fare quei salti è lecito che venga il dubbio.


Cosa hai provato quando hai letto quelle critiche malefiche dopo gli Europei?
In pratica è stato detto che se non abbiamo vinto il bronzo a squadre è colpa tua.
"Le prime volte che ho letto quelle critiche mi sono messa a ridere perchè non c'era nulla da rispondere.
Io agli Europei ho fatto una gara bruttissima e alle parallele ho fatto sicuramente una bruttissima figura, ma non è stato soltanto per colpa mia che non abbiamo vinto il bronzo perché, oltre alle mie, ci sono state almeno altre tre o quattro cadute.
Io non posso assolutamente difendermi e accetto queste critiche, ho fatto una ca**ta      pazzesca, ma dire che se io non fossi caduta    avremmo vinto la medaglia non è vero perchè  saremmo comunque arrivate quarte.
 La maggior parte della colpa era comunque mia  perché soltanto io ho fatto tre cadute"
 (Grande risposta Martina, io sarei andata a  riempire tutti di botte. Uno per uno).

 Quando sbagli e cadi si va in palla totale, no?
"Si, è vero. La prima caduta ci sta (forse).  Quando sono ripartita sono caduta ancora e lì    sono andata in palla e non ho capito più niente,  avevo le braccia che mi tremavano e non mi  reggevano più. E' stato uno dei momenti più brutti!"

Hai pensato che non ti dessero più fiducia quando in finale ai Mondiali di Nanning ti hanno sostituita alle parallele?
"In Cina, in qualifica, avevo sbagliato il primo salto e dato che nella finale le ginnaste che salivano sull'attrezzo erano tre e non veniva scartato nessun punteggio, non hanno voluto rischiare"

Ho visto che hai aumentato le difficoltà, alla Serie A di Milano hai portato delle parallele bellissime. Queste critiche ti hanno dato la spinta per fare bene, migliorati, andare avanti?
"Corpo libero e parallela ho aumentato il valore di partenza.
Adesso si tratta soltanto di dimostrare tutto!!"

Gli Europei stanno lì apposta.
"Speriamo! Chissà se ci andrò!"

E' questa è Martina Rizzelli.
Quasi 17 anni, tanta voglia di rifarsi e dimostrare cosa può dare alla ginnastica, una maturità da venticinquenne.
Io intanto da fan squilibrata quale sono, ho già dato il mio totoeuropei a Martina.
Mi sono, però, dimenticata di dirle che se indovino, mi deve nascondere in valigia.
Faccio la dieta, promesso.

Grazie a Martina che è stata gentilissima, mi ha fatto ridere  e mi ha confidato tutte queste cose.

Le foto del post sono di Silvia Vatteroni e Giorgia Groppi


2 commenti:

  1. Bella questa tua intervista!
    Forza Martina, tifiamo per te!!!

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    1. Grazie mille:è la primissima che faccio :)
      Mi accodo al Forza Martina,anche se tocca soffrire un mese prima di sapere le convocazioni..

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